Quando c’è bisogno di un deambulatore
Chi prova a scegliere fra i vari deambulatori che ci sono sul mercato sa che la scelta è dovuta alla mancanza di un movimento armonico. La deambulazione infatti, per quanto sia una situazione complessa, perché coinvolge tanti elementi del nostro corpo, si produce in seguito ad una azione simultanea e coordinata fra tronco, bacino ed arti inferiori.
Ma non solo anche superiori per la presenza del movimento oscillatorio delle braccia che serve ad equilibrare al meglio il corpo durante i movimenti. In seguito a molti studi si è stabilito un criterio metodologico di valutazione in merito proprio al movimento in se per se e alla postura, in pratica una vera e propria analisi del cammino.
Si studia quindi la riduzione o perdita della capacità di deambulazione, per comprendere al meglio quale sia il grado di invalidità in un individuo. Ecco perché chi ha a che fare con questo tipo di prodotto, ha prima a che fare con lo studio di quelle che sono le varie andature che esprimono neuro disabilità.
Quindi svariate sono le anomalie nelle andature che servono a capire se c’è semplicemente bisogno di un aiuto oppure di qualcosa di più. Esistono infatti l’andatura anserina, l’andatura falciante, l’andatura propulsiva, l’andatura spastica e l’andatura steppante. In pratica l’andatura anserina sarebbe il nome tecnico della classica andatura a papera.
Il quale è un segno importante di distrofia muscolare, atrofia dei muscoli spinali o in altri casi, un po’ più rari di lussazione congenita dell'anca. In pratica questo tipo di andatura è il risultato della progressiva disfunzione dei muscoli del cingolo pelvico. Per farla in breve, sono coinvolti i flessori dell'anca e gli estensori dell'anca.
Di fatto la debolezza di questi muscoli ostacola la stabilizzazione nella distribuzione del peso sull'anca, appunto durante la deambulazione, così la parte opposta è costretta ad abbassarsi e il tronco a inclinarsi verso quel lato allo scopo di mantenere l'equilibrio. Si assume così quella classica posizione in cui le gambe assumono una base d’appoggio più ampia e il tronco è spostato all'indietro perché si sente l’esigenza di migliorare la stabilità.
In queste circostanze spesso si fa anche quella che viene definita, come una sorta di anamnesi ed esame obiettivo. Chiedendo in pratica, al paziente stesso o ad un membro della famiglia, quando è comparso per la prima volta il disturbo dell'andatura e se è recentemente peggiorato. Per valutare al meglio e a primo impatto l'entità del problema al cingolo pelvico e dei muscoli della gamba.
Di fatto un paziente che spesso si ritrova ad aver bisogno di un deambulatore è un paziente che magari cade di frequente o ha difficoltà nel salire le scale, nell'alzarsi da una sedia o nella deambulazione generica. O che magari ha cominciato tardi a camminare o a tenere il capo eretto. Sicuramente sarà un paziente che in parte ha conservato una certa mobilità scheletrica e vuole tenere allenata anche quella muscolare, senza lasciarla atrofizzare.
Quindi una soluzione comoda e pratica, una soluzione da farsi consigliare da un professionista, visto che le tipologie di modelli in circolazione, sono proprio tante.